“Ogni uomo considera i limiti della propria visione personale come i limiti del mondo” (Arthur Schopenhauer)
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lunedì 21 settembre 2015

GLI ALIMENTI DA EVITARE PER STARE BENE


I cibi precotti. A causa dell’elevato contenuto di sodio, grassi e di additivi alimentari, i cibi precotti e i piatti pronti non sono da considerarsi un’opportuna scelta alimentare. Il vantaggio dato dal risparmio di tempo nella cottura e nella preparazione, viene controbilanciato da una discutibile qualità, che in ogni caso è pur sempre inferiore, se confrontata con quella dei prodotti freschi.

Il formaggio fuso. Indubbiamente molto gustosi, formaggini e sottilette, sono da ritenersi alimenti poco salutari. La materia prima, per lo più rappresentata da formaggi dolci di varia tipologia e grado di maturazione, viene, macinata, rimescolata e successivamente, opportunamente fusa. Durante la lavorazione, possono essere aggiunti ulteriori ingredienti, come burro, panna, additivi vari (sali di fusione, coloranti, conservanti, esaltatori di sapidità), che enfatizzano l’aspetto, il gusto, la consistenza, la spalmabilità, la cremosità, la conservabilità del preparato. Da non tralasciare, poi, gli eventuali nitriti e le elevate quantità di sodio presenti.

I sughi e le salse rustiche da condimento. Le salse pronte sono molto apprezzate e parecchio utilizzate per arricchire di gusto primi piatti, portate di carne o pesce, contorni di verdure ed ortaggi. Spesso sono di composizione mista, ovvero, con ingredienti sia vegetali che animali e si caratterizzano per le alte percentuali di sodio, addensanti, conservanti, oltre che per una certa consistenza calorica, data per lo più, dall’alto tenore di grassi e zuccheri.

I grassi idrogenati. Si tratta di grassi destinati, in larga misura, alla lavorazione industriale di margarine e prodotti da forno. Se è vero che i grassi vegetali idrogenati non contengono colesterolo, la presenza di acidi grassi trans, ne pregiudica comunque il profilo nutrizionale. I grassi idrogenati, difatti, si comportano al pari dei grassi saturi animali, svolgendo un ruolo ipercolesterolemizzante, favorendo l’innalzamento della frazione LDL (o colesterolo “cattivo”) e riducendo il colesterolo “buono” o HDL; ne deriva che una dieta ricca di acidi grassi trans può rappresentare un fattore di rischio per dislipidemie e complicanze cardiocircolatorie.

I succhi di frutta industriali. Per questi prodotti, il profilo nutrizionale dipende, essenzialmente, dal tipo di succo considerato (con o senza polpa, con o senza zuccheri aggiunti, con o senza arricchimento in vitamine e sali minerali). Si tratta, in ogni caso, di preparazioni sottoposte a lavorazioni industriali di correzione dell’acidità, del gusto e dell’aroma e di incremento della conservabilità, tramite opportuno trattamento termico ed aggiunta di additivi. Poveri di fibre, spesso ricchi di zuccheri e poco nutrienti, non dovrebbero mai sostituire la frutta fresca di stagione.